La storia della Biblioteca

La biblioteca antica, nata con l’arrivo della comunità alcantarina, ottenne il riconoscimento ufficiale dalla Santa Sede nel 1679. Nello stesso anno, presso il convento, fu creata una Scuola di Spiritualità che ebbe un riconoscimento ufficiale con la Bolla Esponi Nobis di Innocenzo XI. Localizzata al piano superiore del convento seicentesco, la biblioteca conserva ancora la scaffalatura in legno originaria. In essa furono raccolti testi di ascetica e teologia spirituale, secondo quanto prevedeva la rigida regola francescana. La presenza di frati che si distinguevano per cultura e prestigio dotò la biblioteca di testi di varia tematica e di notevole valore. Nel convento della Solitudine, da parte di frate Gaspare Munoz de Valeria, fu tradotta l’opera La mistica città di Dio della suora spagnola Maria de Agred che fu, in seguito, proibito dall’Inquisizione. Oltre al fondo del Convento di S. Maria Occorrevole, dunque, vi è un secondo fondo di spiritualità e ascetica costituito di oltre cinquecento volumi (seicentine e settecentine), proveniente dal conventino della Solitudine.
Negli anni ottanta la comunità conventuale, dopo un periodo di decadimento, ha avuto un nuovo impulso con la riapertura del noviziato. Da allora la biblioteca si è arricchita di nuove opere (dizionari, enciclopedie, collane teologiche, opere di dottrina sociale, periodici) ed è attivamente curata dai frati responsabili.